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Le gole di Fara San Martino rappresentano l'inizio di un lungo viaggio fatto di storia, natura, sentieri e paesaggi senza eguali. 
Il percorso da Fara San Martino al Monte Amaro rappresenta una delle escursioni più stimolanti e impegnative di tutto l' Appennino, con un dislivello che parte dai 450m delle gole ai 2793m della cima del Monte Amaro. È un lungo percorso con paesaggi e ambienti che cambiano di continuo ripagando della fatica.
Il Vallone dello Spirito parte da Fara San Martino ed è talmente lungo che si divide in tre parti:  Vallone dello Spirito, Valle di Macchia Lunga, con la sua bellissima faggeta, e Val Cannella, che conduce fino al Monte Amaro.


La Maiella ad est di Sulmona, s’erge un muro colossale, lungo 25 km che sovrasta la conca di Sulmona, con i suoi 2300 m di altitudine. Pigra, quasi immersa in un sonno atavico al di sopra della verde valle Peligna, la Maiella è soffusa di grave atmosfera ed al viandante che le si avvicina sembra gridare “sono già coricata, lasciami dormire”….la cima più alta della catena, che appena percettibilmente sovrasta le altre è Monte Amaro (2795m.), la più alta dell’Appennino dopo il Gran Sasso…all’inizio dell’era Cristiana, le numerose grotte che visi rinvengono erano abitate da anacoreti. All’inizio del medioevo furono eretti lungo l’arco della macella alcuni monasteri ormai da molto tempo diruti e che per la caratteristica del luogo erano in una certa misura riparati dai saccheggi susseguenti ad azioni belliche. Il più famoso eremita che vide le alture della Maiella , fu tuttavia il tribuno Cola di Rienzo, che dopo la sua cacciata dal Campidoglio, trovò qui rifugio per lunghi mesi prima di cercare presso l’imperatore Carlo IV a Praga, l’appoggio per la ripresa dei suoi fantastici piani. …
Alfred Steinitzer 1911


 

Il vallone dello Spirito è un patrimonio inestimabile di flora e fauna, inoltre era molto diffusa la pastorizia lungo la valle, spesso venivano utilizzate le numerose grotte e rientranze lungo il percorso. Da menzionare sicuramente la grotta dei Diavoli (2100m) e grotta dei Porci (1745m).
Una volta giunti a Bocca dei Valloni è possibile prendere direzioni diversi come la Val Cannella, la Val Serviera o la valle delle Mandrelle che possono condurre a praticamente tutte le cime più importanti della Majella.

FIUME VERDE di Cesare De Titta

Fiume Verde, io lo so perché salti così forte e come un disperato.
Ti butti avanti. Bada che non ti rompi la testa tra le pietre
a stare dentro l’acqua. Sei stato carcerato e sei riuscito,
e non ti pare vero di aver rotto a 'stu specchie de li fate.
Oh, che fresca funtanelle l'Acquabelle!
Ssi capille scengelate a 'stu specchie de li fate.
Oh, che fresca funtanelle l'Acquabelle!
Oh, che fresca fontanella l'Acquabella!
Suoi i capelli scompigliati in questo specchio di fate.
Oh, che fresca fontanella l'Acquabella!
le catene e rifare due capovolte tra le selci, i pioppi e le canne.
Lo so che da quando sei venuto al mondo,
questa gente di Fara ti ha fatto lavorare come un somaro,
di te ha fatto quello che ha voluto.
Hai girato le ruote, e le pale delle macine,
schiavo di mulini, schiavo di gualchiere, poverino…
E adesso ci mancavano le turbine!
E adesso ci mancavano i tubi di ferro e le cascate dentro i pozzi…
Anche la tua sorte non è crudele,
anche se sembri nato per andare per canali.
Fiume Verde, quante meraviglie, che tu forse mai hai sognato,
vengono forse, come le rose e come i gigli, da questi tuoi strumenti,
da quelle testate! Panni di lana,
panni con cui hai vestito la gente nostra dai tempi antichi,
la gente nostra che, dio la benedica,
ha petti larghi e polsi robusti o panni di color turchino senza imbrogli,
o panni semplici neri di pelone, tu la vesti la gente,
non la spogli, non l’inganni come la roba forestiera.
Ma fiume Verde, l’orgoglio più grande è la pasta,
la pasta bianca e fine, che, con la luce, esce dalle turbine e va,
più della luce, da tutte le parti. Fiume Verde,
la fai la vita amara, ma quante grazie e benedizioni!
Neanche a Napoli ci stanno i maccheroni come i maccheroni di Fara.
Così poetesse quest’acqua, che si perde, irrigare d’estate!
Quanta gente, adesso getta tra e zolle la semente, pensa alla siccità e trema…
Fiume Verde, già adesso dai a bere alle città lontane,
dà da bere anche alle lontane terre:
anche i fiumi devono aiutare la guerra che l’Italia combatte per il grano.

Dentro e appena usciti dalla bellissima

        faggeta di Macchia Lunga

Grotta dei diavoli

Antica Abbazia benedettina, il monastero di Fara San Martino ha origini già intorno all'800 ed è arrivato fino al 1818, quando un alluvione la ricoprì di detriti e venne definitivamente abbandonata. I resti sono stati portati alla luce interamente nel 2005, il silenzio e l'atmosfera che si hanno in questo luogo danno l'idea del grande senso di pace e meditazione che hanno vissuto i vari proprietari che si sono susseguiti.

   Non è raro incontrare camosci

               lungo il percorso

Macchia     Lunga

Valle Cannella

Monte Amaro

La Maiella par che si levi dal mare con un palpito di vele bianche: vista da certi punti par che raccolga il suo manto come volesse isolarsi dalla terra.
Nino Savarese, 1930


 

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